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Protezione della buona fede dell’utilizzatore

Se un utilizzatore utilizza un’opera ritenendo in buona fede che l’opera non sia protetta dal diritto d’autore, si pone la questione di stabilire se l’utilizzatore è tenuto a versare un indennizzo. L’esistenza di una segnalazione o di una rivendicazione da parte di un presunto titolare di diritti d’autore non è sufficiente per determinare la protezione di un’opera (in quanto la protezione dipende dalle condizioni definite nello specifico dall’ art. 2 LDA), ma sortisce comunque l’effetto di negare qualsiasi eventuale forma di buona fede da parte dell’utilizzatore. Di fatto, la rivendicazione fa sorgere un dubbio nell’utilizzatore, il quale dovrà quindi effettuare alcune ricerche per assicurarsi di avere il permesso di utilizzare l’opera in questione. Se un utilizzatore utilizza un’opera ritenendo in buona fede che l’opera non sia protetta dal diritto d’autore, si pone la questione di stabilire se l’utilizzatore è tenuto a versare un indennizzo. L’esistenza di una segnalazione o di una rivendicazione da parte di un presunto titolare di diritti d’autore non è sufficiente per determinare la protezione di un’opera (in quanto la protezione dipende dalle condizioni definite nello specifico dall’art. 2 LDA), ma sortisce comunque l’effetto di negare qualsiasi eventuale forma di buona fede da parte dell’utilizzatore. Di fatto, la rivendicazione fa sorgere un dubbio nell’utilizzatore, il quale dovrà quindi effettuare alcune ricerche per assicurarsi di avere il permesso di utilizzare l’opera in questione. Se questi continua ad agire senza consenso o in un ambito non coperto da un’eccezione al diritto d’autore, corre il rischio di essere chiamato a rispondere delle proprie azioni. Perciò in questo caso l’utilizzatore non applica la cura necessaria e agisce con diligenza o addirittura con dolo, qualora sia cosciente di agire in maniera illecita ma lo fa lo stesso.

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